L’Osservatorio del Trasporto Alimenti vuole essere uno strumento di controllo, consultazione e proposte per assicurare al consumatore finale, che il trasporto le condizioni igieniche adeguati siano stati rispettati.
Ci avete mai pensato? Chi ci garantisce che gli alimenti che acquistiamo (e consumiamo) siano stati trasportati nel modo corretto e rispettando ogni anello della catena del freddo? L’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti vuole diventare uno strumento in tal senso, al fine di migliorare la filiera logistica di prodotti alimentari, bevande, farmaci e animali vivi.
L’Oita spiega che i suoiobiettivi principali sono: “il censimento delle aziende che trasportano cibo a vario titolo e in diversi regimi di temperatura, nonché degli organi di controllo e di certificazione, la stesura di un libro bianco sul trasporto degli alimenti e l’elaborazione di linee guida per un protocollo interministeriale finalizzato a razionalizzare e ad armonizzare i controlli nella fase del trasporto dei prodotti alimentari e farmaceutici”; favorendo lo sviluppo e approfondimento di queste tematiche istituendo borse di studio e master per dottorandi presso le più importanti università.
A presiedere l’Oita, è stata nominata Clara Ricozzi che ha dichiarato: “La sicurezza igienico-sanitaria del cibo può essere fortemente influenzata dalla fase del trasporto e il consumatore finale non è nelle condizioni di sapere se il prodotto che arriva sulla sua tavola è stato trasportato con mezzi e in condizioni igieniche adeguati. Per questo motivo l’Oita intende analizzare in modo più approfondito le attività di movimentazione, logistica e distribuzione dei prodotti destinati al consumo dei cittadini, non solo per colmare l’attuale vuoto conoscitivo, normativo e certificativo in questo campo, ma soprattutto per poter fornire alle istituzioni, italiane ed europee, soluzioni che valgano ad evitare manipolazioni, alterazioni o contraffazioni durante il trasporto“.