Il coordinatore di Federauto Trucks, Massimo Tentori ha così commentato il dato: “Il confronto con il resto dell’Europa mostra con chiarezza la specificità e la durezza della crisi di vendite che stiamo sopportando in Italia, con un andamento che è nettamente peggiore di quello complessivamente assunto nel continente” ed ancora “Stiamo vivendo sulla nostra pelle gli effetti gravissimi della recessione economica e della restrizione del credito su tutto il mondo degli operatori economici e, nello specifico, del trasporto merci, con effetti letali sugli acquisti dei veicoli” e poi conclude “I dati di mercato mettono ben in chiaro la situazione devastante ed il contesto con cui ci confrontiamo dal 2009, oggi caratterizzato anche dal calo dell’attività nel post-vendita, colpito anch’esso con la scure, per il calo delle percorrenze medie e per i tagli ai costi da parte delle imprese utilizzatrici. Come Federauto abbiamo presentato delle proposte al Ministero dello Sviluppo Economico, incentrate su alcuni interventi a costo zero per disincentivare la circolazione dei mezzi più obsoleti e pericolosi, a partire dai veicoli Euro 0 e attendiamo le valutazioni dell’Amministrazione”.
Nella classifica dei paesi maggiormente in crisi per quanto riguarda l’acquisto dei veicoli commerciali, troviamo al primo posto la Grecia e subito dopo l’Italia. Il dato davvero sconfortante è che l’Italia registra segnali negativi non soltanto per i veicoli commerciali, ma anche per iveicoli industriali oltre 3,5 tonnellate ovvero un -14,6% mentre per gli autobus si arriva ad una percentuale di -35,2%. Ma i guai pe ril nostro paese non sono ancora finiti.
Più articolato invece l’andamento europeo, dove il calo registrato quest’anno è per i veicoli commerciali del 6,2%, per gli autobus del 2,2% mentre per i veicoli industriali assistiamo ad un inversione di tendenza ovvero un lieve incremento del 4,7%. Positivo invece il dato dei mercati emergenti, rappresentati dai nuovi membri della Unione Europea, dove l’aumento delle vendite si aggira intorno al 17,1%, in particolare la Repubblica Ceca ha raggiunto la percentuale più elevata del 23,4%. Alla luce di tutto ciò, appare logico che l’Italia ha bisogno di misure che incentivino la ripresa del mercato dell’auto altrimenti si rischia di raggiungere un trend ulteriormente negativo, un trend peggiorato anche dall’aumento del prezzo della benzina atteso che già è stato annunciato un aumento dell'accisa a causa degli ultimi terremoti.